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LA
VOCE DEL POETA: rubrica di Antonio Spagnuolo
Carmine
De Falco ed il vortice poetico

Il
giovane scrittore chiede di essere artefici del proprio futuro,
senza paure, facendosi male nel seguire la strada incerta della
propria scelta, non soltanto individuale ma collettiva. Dai
versi il lettore viene trascinato in un vortice che lo
stordisce, turbinando alla stessa velocità della nostra realtà di
tutti i giorni, che ingloba input, suggestioni e stimoli di natura
differente, composita oppure opposta”.
Carmine
De Falco ha scritto diverse raccolte poetiche. I suoi primi tre
lavori “Linkami l'immagine” (Fara 2006), “Loop Vernissage”
(Fara 2007) e l'inedita “Napre” si possono leggere antologizzati
a cura di Chiara De Luca “Nella borsa del viandante” (Fara 2009)
con il titolo di “Trilogia geontologica”. In Linkami l'immagine
“il viaggio in una terra sconosciuta diventa una metafora poetica
della ricerca della propria identità e dell’inappartenenza
dell’individuo” (Annamaria Annichini), in Loop Vernissage «Il
mondo soverchiato dalla parola ritorna in frammenti» (Andrea
Parato). Scrive : “Quando rumori si condensano/ liquefatti negli
oscuri locali / a luci forti, a intermittenti e palle/ fluorescenti
a ritmi da sordomuti e rimuginare/ di bacilli e bili e nuvole/ di
desideri si dissolvono in plateau: lo stomaco/ è il fulcro, poco
lontano/ dal cuore occidentale, l’intestino/ fa il resto col
fegato di questo galleggiare/ di cornetti a cioccolato bianco e
nutella, (...)e la musica/ entrata di striscio dal polmone a
perforare/ le ossa a scrostare lo stress della/ settimana, tra le
gonne e le cinture vintage/ delle tribune politiche impasticcate/
tra gli amici e le poste del cuore, i fratelli/ e
le superstar, il bricilio/ che
copre gli occhi (...)” -
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