Massimo Carrino esordisce al Piccolo Massimo Troisi con gli ingredienti giusti per un puro cabaret Servizio di Marco Catizone
Napoli - Il comico sta lì, sospeso; lo vedi calcare il palco ligneo a mezz´aria, e tu dalla platea a chiederti quale sia l´appiglio, dove poggi il suo peso, il suo corpo scenico: v´è sempre un´ ombra di atellana memoria, il fou ammanta a sorriso il suo stocco, affonda deciso, lì dove il bastione non regge, ab imo pectore (per dirla alla romana). Ed è la risata il succoso distillato che sgorga sincero dall´opera comica, che nasce "d´amblais", non s´arrovella nel decostruttivismo umoristico, né come satira mordente punta al castigo dei "mores" d´ogni tempo e paese. Vuole e predilige lo sghignazzo, è mistero buffo, di stampo priapesco, arlecchino dinoccolato e pezzato, servitore di nessuno all´infuori di se stesso. E se mai ci fu patria a dargli natali, allora che almeno si conceda alla nostra Napoli di far da balia e nutrice: e Massimo Carrino dalle poppe a cantalupo d´Amantea attinse a iosa, quasi fosse cornucopia: il comico partenopeo, già di stanza in quel di Zelig, surfando sull´onde dell´etere radiofonico in ritmata allegrezza , dispensando frattaglie comiche e sberleffi con genuina perizia, è diventato "Comico" tout court, a tutto tondo. Un ego che guizza sulle tavole del "Piccolo (ma accogliente) Teatro Massimo Troisi" in quel di San Rocco, il 29 - 30 novembre, un one man show grottesco, a disvelare l´arcano d´uno spettacolo- terapia per tempi sfatti e peregrini: emergono fobie ed ansie sociali, emerge una Napoli in panne, la linea mezzana d´una metropoli sincopata, superata a piè in-fermo e battuta certa, un turbiglion di frenesie irresistibili da curare con risata certificata, made in sud. Pubblico partecipe a far da grancassa, un´atmosfera goliardica ben diretta dal cipiglio sulfureo del nostro, satanasso che ben amalgama l´impasto, rimestando il calderone. Uno show, una comédie humaine con ritmo, ben oliata, in scia d´ una vis comica compatta (lo spettacolo dura un´ora o poco più) eppure che s´espande a contatto con l´aria rarefatta d´un umorismo vernacolare che mai inciampa in una sintassi giovanilistica, da tronisti rintronati, figuranti a mezzobusto. Massimo Carrino esordisce con gli ingredienti giusti per un comico puro, "da cabaret", una gavetta in sordina, vissuta pienamente; un buon inizio per un attore che ha pronto il grande salto, proiettato anche in televisione, con la nuova edizione della popolare sit-com "Fuori Corso", a breve in onda sugli schermi di Canale 9; palcoscenico perfetto, ed a più voci, per un attore che regge benissimo (e fin da ora) il monologo surreale e sincopato. 2 dicembre 2013
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