Succede
spesso, almeno a me che macino film come se fosse naturale passare
così il tempo, di andare a scoprire delle pellicole dimenticate o
che non hanno avuto il successo meritato, questa è una di quelle.
Consiglio questo film per vari motivi, intanto per la presenza di
Sean Connery, come spesso capita il grande vecchio del cinema, fa la
sua splendida figura. Non è rilevante il fatto che poi sia in un
film senza grandissimo successo: lui c’è e si vede. Un altro
motivo è che contestualizzato all’anno di uscita, 1995, poteva
essere fatto ieri. Stessi problemi razziali, poliziotti neri e
bianchi violenti, innocente in carcere. Liberamente tratto da un
racconto di John Katzenbach, di cui è anche sceneggiatore. Il film
certo non è originale, le tematiche sono forti, ma già viste, vedi
“Mississipi Burning” e altri del genere. Ma è un giallo, per
cui non svelerò nulla. La trama regge dagli attori e dalla
particolare ambientazione, le Everglades, territorio paludoso e
decisamente inospitale subtropicale, nello stato della Florida.
Affascinanti ed enormi coccodrilli si muovono tra i fogliami e le
zanzare, luogo decisamente adatto a far disperdere le tracce o i
corpi.
Gli
attori sono rilevanti, bravi e danno veramente un altro senso alla
pellicola e alla trama, oltre a Connery, nei panni dello sceriffo
Laurence Fishburne, famoso per Matrix e la serie tv Csi, la moglie
di Connery, Kate Capshaw famosa per un Indiana Jones ed infine, co
protagonista super cattivo, Ed Harris, decine di interpretazioni tra
cui “La macchia umana” e “A beautiful mind”.